BAMBINI SOLDATO
Un bambino soldato è una persona sotto i 18 anni di età, che fa parte di qualunque forza
armata o gruppo armato, regolare o irregolare che sia, a qualsiasi titolo - tra cui
combattenti, cuochi, facchini, messaggeri e chiunque si accompagni a tali gruppi, diversi
dai membri della propria famiglia.
In diversi momenti della storia e in molte culture, i minori sono stati coinvolti in campagne
militari anche quando la morale comune lo riteneva riprovevole. A partire dagli anni
settanta sono state firmate numerose convenzioni internazionali allo scopo di limitare la
partecipazione dei bambini ai conflitti; nonostante questo, sembra che l'utilizzo dei bambini
soldato negli ultimi decenni sia in aumento.
L'UNICEF si batte per la protezione dei bambini vittime di violenza, sfruttamento e abusi.
Ecco perchè, negli ultimi dieci anni l'UNICEF ha realizzato in numerosi paesi programmi
per assistere e aiutare nel reinserimento i bambini soldato: Afghanistan, Angola,
Burundi, Colombia, Costa d'Avorio, Liberia, Uganda, Repubblica Democratica del Congo,
Sierra Leone, Somalia, Sudan e Sri Lanka.
Il Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti dell'infanzia relativo al coinvolgimento
dei bambini nei conflitti armati, approvato nel 2000, aumenta l'età minima per la
partecipazione diretta agli scontri a fuoco dai 15 ai 18 anni (articolo 1) e vieta il servizio
di leva o il reclutamento forzato al di sotto dei 18 anni (articolo 2). La maggior parte
dei bambini soldato ha un’età compresa fra i 15 e i 18 anni ma ce ne sono anche di 10 e
quest’età si sta pericolosamente abbassando sempre più. Il rapporto presentato tempo fa
a Maputo (città dell’Africa) parla di 120 mila soldati con meno di 18 anni. Questo tipo di
sfruttamento avviene soprattutto in Africa e in Asia, ma è esistente anche in America ed
Europa. Negli ultimi 10 anni questo problema ha interessato 25 paesi, dove è stata
registrata la presenza di bambini soldato; alcuni sparano, altri ancora trasportano armi e
mine.
Si registrano anche molti casi di donne e ragazze che entrano nelle forze armate.
IL FENOMENO DEI BAMBINI SOLDATO
Negli ultimi anni questo fenomeno è in netto aumento perché in aumento sono i conflitti.
Alcuni ragazzi sono reclutati nelle forze armate del loro stato, altri fanno parte di armate di
opposizione ai governi; sono esposti ai pericoli della battaglia e delle armi, trattati
brutalmente e puniti in modo estremamente severo per gli errori commessi. Una tentata
diserzione può portare agli arresti e, in qualche caso ad un’esecuzione sommaria. Anche
le ragazze, sebbene in misura minore, sono reclutate e frequentemente soggette allo
stupro e a violenze sessuali.
Anche nella storia passata i ragazzi di solito sono stati usati come usati come soldati.
Questo fenomeno è in netto aumento perché il modo di fare la guerra è cambiato. Oggi le
guerre sono prevalentemente etniche, religiose o nazionalistiche.
I signori della guerra considerano anche i bambini dei nemici. Secondo uno studio
dell’UNICEF i civili morti in conflitti all’inizio del secolo erano 5 su 100, oggi sono 90 le
vittime e aumentano sempre di più bambini e ragazzi combattono incoscentemente a
causa di stupefacenti.
...Le ferite esterne, se ben curate, alla fine si cicatrizzano e guariscono,
ma restano visibili. Spesso però non sono quelle, le ferite che uccidono.
Sono le ferite invisibili a essere fatali…
Mattia Inzoli
Edoardo Spinelli
Novembre 2018
Classe: 2 I
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