RIFLESSIONE E COMMENTO PERSONALE SULLO SPETTACOLO L’AMICO RITROVATO
Martedì 23 gennaio ci siamo recati al teatro Excelsior per vedere lo spettacolo teatrale “L’amico ritrovato”, tratto dal romanzo dello scrittore tedesco Fred Ulhman.
Personalmente la messa in scena non mi ha colpita particolarmente, ma, dato che la trama mi ha molto incuriosita e coinvolta emotivamente, in questi giorni mi sto dedicando alla lettura del libro da cui è stato ispirato lo spettacolo.
Non mi è piaciuto perché, siccome gli attori erano solo due, dovevano interpretare sia la parte del narratore che quella dei protagonisti, e ciò mi ha abbastanza confuso le idee, in quanto non riuscivo a distinguere se interpretavano un ruolo o l’altro.
La mia scena preferita è stata quando i due protagonisti si sono conosciuti per la prima volta, perché l’hanno descritta in un modo che reputo tenero e unico, poiché fu subito per loro “amicizia a prima vista”, nonostante i rispettivi genitori fossero distanti nel modo di pensare: la famiglia di Hans era ebrea e quella di Konradin nazista. E’ stato commovente percepire lo spirito di amicizia vera che legava i due sedicenni, perché andava oltre le aspettative di quel periodo storico che stavano vivendo, la Seconda Guerra Mondiale.
Una scena che mi ha segnata e mi ha trasmesso un messaggio importante, è stata, quando è scoppiata la guerra e sono cominciate le persecuzioni degli ebrei da parte dei tedeschi. I genitori di Hans, ebrei, si sono suicidati per salvare il figlio, mandandolo in America, ma nonostante ciò l’amicizia tra i due continuava.
Però, la parte che ho trovato più emozionante e più forte è stata la fine, ovvero quando Hans, fra i nomi dei suoi compagni di classe caduti durante la guerra, legge il nome del caro amico, Konradin, il quale era stato condannato a morte perché aveva tentato, insieme ad altri, di uccidere Hitler.
Secondo me, gli attori erano molto bravi, in quanto mi hanno trasmesso molte emozioni attraverso la loro performance. Devo dire che è stato uno spettacolo piuttosto tranquillo, dal quale ho potuto capire meglio la vita di quel tempo. Sinceramente, a me, piacerebbe vederlo una seconda volta per comprenderlo maggiormente. Consiglio vivamente di assistere sia allo spettacolo che di leggere il libro, perché li ho trovati interessanti e adatti a ragazzi della mia età.
Giulia D’Amato 2^A
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