LA TERZA A ED IL FILM “IO SONO MALALA”
Oggi 20 novembre la mia classe ed io abbiamo assistito alla visione del film “Io Sono Malala”.
Il film è stato prodotto negli Stati Uniti nel 2015 da Walter Parkes, Laurie MacDonald e Davis Guggenheim, dopo il successo a livello mondiale del libro precedentemente uscito (2013).
Malala Yousafzai è una giovane adolescente nata nello Swat in Pakistan e, tramite le sue testimonianze, narra le vicende accadute nel suo Paese.
Nella prima parte del film, Malala racconta dell’ invasione dei talebani nella sua terra natale, e il loro cambiamento comportamentale radicale.
All’ inizio il “capo” della banda di uomini, veniva descritto come un uomo buono e comprensivo.
Le donne vedevano in lui la persona ideale capace di cambiare radicalmente lo Swat.
Col passare del tempo, i talebani acquisirono sempre più potere e popolarità e le loro idee di uguaglianza tra uomini e donne si tramutarono in un batter d’ occhio, in idee assolutamente controproducenti per lo sviluppo del paese.
Da quel momento, nel caso si fosse commesso un errore o detto una frase facilmente fraintendibile dallo Stato, ci si sarebbe ritrovati un gruppo di uomini pronti a fare del male o, nel peggiore dei casi, a toglierti la vita.
Malala nel film racconta della sua miracolosa sopravvivenza all’ attentato che l’ ha vista gravemente ferita nell’ ottobre 2012.
Infatti, quel giorno, dopo aver terminato le lezioni scolastiche, raggiunse il pullman per tornare a casa e lì venne aggredita da un talebano, che le sparò alla parte sinistra del cranio, causandole dei gravi danni permanenti come: l’ impossibilità di più sentire dalla parte sinistra dell’ orecchio, la difficoltà nel chiudere la palpebra sinistra e la difficoltà nel sorridere, essendo paralizzata buona parte del viso.
Subito dopo l’ attentato, i talebani commisero altri atti intimidatori, quali la distruzione della stragrande maggioranza delle scuole nel territorio.
Dopo essersi ripresa dall’ attentato, Malala è divenuta famosa in tutto il mondo.
Ha, infatti, tenuto discorsi per l’ ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) e fondato un’ associazione a favore dei diritti all’ istruzione femminile.
La sua popolarità improvvisa ha portato anche a giudizi, sia positivi ma anche molto negativi, ai quali lei rispose: “Probabilmente certe persone parlano perché non hanno studiato e ciò alimenta in loro tanta ignoranza”.
Il film visto vuole farci capire che, nonostante siamo nel 2017 e viviamo in una società che ha fatto passi da gigante per rinnovarsi sempre, soprattutto a fin di bene per il popolo, esistono ancora alcune zone del mondo nelle quali vengono violati i diritti fondamentali della vita di un minore.
Io riconosco in Malala una persona molto semplice ed umile, che darebbe la propria vita per il bene degli altri.
Nel film, i diritti fondamentali di un minore maggiormente violati sono rispettivamente:
• Art. 3: Il Governo e i genitori devono fare quello che è meglio per tutelare il benessere del bambino.
• Art. 13: Hai il diritto di imparare e di esprimerti per mezzo delle parole, della scrittura, dell'arte e così via, a meno che queste attività non danneggino i diritti degli altri.
• Art. 37: anche se fai qualcosa di sbagliato a nessuno è concesso di umiliarti o ferirti gravemente
• Art. 42: tutti hanno diritto alla conoscenza di questa convenzione.
L’ ultimo è uno degli articoli più importanti: certe volte bisognerebbe porsi la domanda “Ma se non si è istruiti, e di conseguenza si è ignoranti – come si fa ad avere il diritto alla conoscenza?”
Noi siamo molto fortunati perché abbiamo tutti i mezzi, le possibilità e le tecnologie per istruirci e, nonostante ciò, molta gente non si rende ancora conto delle potenzialità che il territorio offre.
L’ istruzione non si limita allo svolgere i compiti o a imparare una poesia di italiano a memoria, ma portarsi dietro un bagaglio culturale abbastanza ricco, tanto da poter condurre una vita da cittadino civile, e non da ignorante analfabeta.
DAVIDE BASILE
MALALA, secondo me, è stato un film molto interessante perchè mi ha aiutata a capire che ogni persona che sia italiana o musulmana, alta o bassa, cattiva o buona ha il diritto di andare a scuola, al mercato in qualunque posto voglia.Mi ha colpito molto che Malala, pur non essendo accettata per quello che è, ovvero donna,ha lottato per avere la sua istruzione .Lei voleva imparare e – detto ai tempi d'oggi – può sembrare una cosa banale perchè ormai a tutti interessano solo le cose materiali e si dimenticano delle cose piu' importanti, ad esempio l'istruzione. Ognuno ha diritto di pensarla come vuole, perchè' non tutti siamo uguali. Una frase del film mi ha colpito molto e mi ha fatto ragionare: “ MEGLIO VIVERE UN SOLO GIORNO DA LEONI CHE VIVERE 100 GIORNI DA SCHIAVI”.Questo mi ha fatto capire che non bisogna sprecare quello che si ha, ma vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo e bisogna imparare il concetto di semplicità, perchè le cose semplici sono le più belle.
MICHELLE ARIENTI
Questo video non è un vero e proprio film, ma è più un’intervista a Malala. Malala racconta della sua vita, della sua lotta per i diritti e della sua guarigione dopo che i Talebani le spararono. È stato molto bello anche perché mi ha aperto gli occhi sul come sono fortunata a poter andare a scuola, l‘istruzione è fondamentale! Questa ragazza è un modello da seguire e mi ha insegnato che bisogna sempre lottare per i propri diritti e per i propri scopi. Malala è una ragazza molto forte e sicura di sé; nel 2014 ha vinto il premio Nobel per la pace, a soli 17 anni. Inoltre, ha partecipato a molte conferenze e ha fatto molte interviste; è stata invitata anche da Obama e dalla Regina Elisabetta. Ad un certo punto nel film, durante un’intervista, le hanno chiesto se tutto quello che aveva fatto lo avesse fatto sotto costrizione del padre, ma lei rispose che lo aveva fatto perché, secondo lei, siamo tutti uguali, anzi le donne sono anche più forti degli uomini!
Io mi chiedo, con quale coraggio, ha detto questa frase? Perché in questo periodo in molte nazioni, la figura della donna viene messa allo stesso piano del nulla! Questo film lo consiglio a tutti, è molto bello ed educativo e cita anche molti diritti come il diritto all’ istruzione, alla pace, all’uguaglianza e quello dell’infanzia…film consigliato a tutte le scuole e a tutti gli adolescenti!
Nome Malala = coraggio
Chiara Santambrogio
In occasione della giornata dei diritti dell’Infanzia, abbiamo visto il film documentario “Malala” che raccoglie interviste, riprese del Pakistan e fatti personali che riguardano questa ragazzina. Si racconta la storia di una famiglia pakistana, il rapporto speciale fra padre e figlia che si sostengono a vicenda nel perseguire una battaglia contro la discriminazione, per favorire l’istruzione femminile e la libertà di espressione. Malala Youfazai a 11 anni, sotto falso nome, scrive un diario per la BBC; a 13 anni viene premiata per il suo impegno nel denunciare il regime talebano che negava l’istruzione alle donne; a 15 anni rimane ferita alla testa gravemente da un attentato dei Talebani, mentre torna a casa da scuola nella valle dello SWAT in Pakistan; a 17 anni vince il premio Nobel per la pace: è la più giovane vincitrice di tutti i tempi. Ora si occupa del diritto d’istruzione per tutti i bambini del mondo ed è co-fondatrice del fondo Malala per sostenere lo studio. La storia di Malala ha richiamato l’interesse di tutti i grandi del mondo, ha incontrato personalmente capi di Stato e ha avuto un riconoscimento mondiale; lei ha dato voce a tante ragazzine alle quali è negata la possibilità di studiare. Malgrado Malala abbia subito un attentato le sue parole non sono di violenza e odio, ma sottolineano l’importanza dell’istruzione come opportunità per rendere migliori se stessi, gli altri, il mondo. “UN BAMBINO, UNA MAESTRA, UN LIBRO, UNA PENNA POSSONO CAMBIARE IL MONDO”
Andrea Peloso
Sito realizzato e distribuito da Porte Aperte sul Web, Comunità di pratica per l'accessibilità dei siti scolastici, nell'ambito del Progetto "Un CMS per la scuola" - USR Lombardia.
Il modello di sito è rilasciato sotto licenza Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported di Creative Commons.