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La 3A incontra i padre saveriani

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LA 3°A HA INCONTRATO PADRE EMMANEL DEI SAVERIANI…
Venerdì 10 Novembre abbiamo incontrato in 3^A, durante la quarta e quinta ora, padre Emanuele, un sacerdote saveriano, originario del Congo, che ha studiato a Parma, è stato in missione in Mozambico, ma attualmente risiede a Desio, nella casa dei padri saveriani. Ci ha parlato dell’ambiente, dei suoi cambiamenti, delle azioni che possiamo attuare per diminuire lo spreco e l’inquinamento. Durante la lezione si sono alternati momenti di spiegazione e riflessione a situazioni divertenti come il selfie finale. Anche Papa Francesco si è occupato dell’ambiente, infatti ha dedicato alla cura del creato l’enciclica “Laudato sì”. Abbiamo visto un video con protagonista Leonardo Di Caprio un attore attivista per la salvaguardia dell’ambiente che ha tenuto un discorso all’Onu per sensibilizzare le persone sui cambiamenti climatici e sulle conseguenze, sulla necessità di cambiare per non trovarsi in situazioni disastrose o irreparabili. Per esempio, riguardo il vestiario o il cibo, si può acquistare senza sprechi comprando solo ciò che è indispensabile, anche perché secondo alcune indagini il 30% del cibo che compriamo viene sprecato. Nei trasporti dovremmo usare mezzi di trasporto a energia pulita, che non inquinano e che non sfruttano le risorse  del pianeta. Anche l’acqua, bene fondamentale, nei paesi più ricchi viene sprecata e forse non si sa che per il mantenimento e poi la macellazione di una mucca vengono impiegati più di 3 milioni di litri di acqua, quindi sarebbe preferibile incentivare il consumo di carni bianche che necessitano di minori risorse idriche. Dobbiamo sentirci tutti impegnati per risolvere questo problema preoccupandoci degli eventi climatici, agendo per avere aria e acqua pulita, incentivando le energie rinnovabili. L’incontro mi è piaciuto perché padre Emanuele è simpatico e mi ha offerto l’occasione di riflettere su tematiche alle quali non penso molto. Tutti abbiamo la responsabilità di diventare cittadini consapevoli, che facciamo scelte nella vita quotidiana, nel rispetto dell’ambiente. Questo problema climatico da molti è sottovalutato, anche perché ci sono interessi politici ed industriali ma è un’urgenza del nuovo millennio per garantire alle nuove generazioni un pianeta vivibile.
Andrea Peloso

Venerdì 10 novembre a scuola abbiamo avuto un incontro con i Padri Saveriani. Nella nostra classe è venuto Padre Emanuele. Quando è arrivato, ci ha salutato e dopo ci ha fatto mettere a semicerchio con le sedie. Successivamente ci ha chiesto il nostro nome e la squadra di calcio per cui tifiamo, poi si è presentato anche lui. Ha detto che viene dal Congo e che si è trasferito a Desio nel 2015.Prima di iniziare con il vero e proprio incontro, ci ha elencato due regole da rispettare durante quelle ore che avremmo trascorso con lui, ovvero ascoltare ciò che avevano da dire gli altri e alzare la mano per intervenire. In seguito, abbiamo fatto un gioco, dove dovevamo rispettare i comandi che ci imponeva. Nella seconda parte del gioco dovevamo fare il contrario delle azioni che ci diceva di fare. Dopo il gioco, ci ha fatto tornare al posto e ci ha chiesto se quella mattina ci eravamo specchiati. Tutti abbiamo risposto di sì, poi Emanuele ci ha spiegato che è normale, soprattutto nell'età adolescenziale, voler curare sia il proprio aspetto fisico sia il carattere. Dopo ha proiettato alla lim delle slide che spiegavano molto bene il concetto di "Madre Terra". La Terra viene definita come "madre" perché è colei che ci dona tutto ciò di cui abbiamo bisogno, come fa una madre con il proprio bambino. In successione, ci ha domandato di dire una caratteristica positiva da attribuire a nostra madre e ci ha fatto notare che erano aggettivi che potevano essere associati alla Terra. Emanuele ha detto una cosa di sua madre che mi ha colpito molto. Ha detto che gli ha insegnato a perdonare ed è una cosa molto bella secondo me,  che non tutti sanno fare. In una delle slide che erano proiettati i principali effetti del riscaldamento globale e le conseguenze sull'uomo .Padre Emanuele ci ha mostrato delle immagini che ritraevano il Mozambico in siccità; infatti quest'anno lì non ha piovuto da gennaio a settembre. Dopo ci ha ricordato di non sprecare l'acqua, perché molta gente dall'altra parte del mondo ne ha bisogno e non ce l'ha e noi che ce l'abbiamo non dobbiamo sprecarla. In seguito, abbiamo ripreso l'argomento sulla Terra e ci ha detto che dobbiamo essere grati a essa che ci dà tutto di quello di cui abbiamo bisogno e non dobbiamo danneggiarla, così ci ha diviso in cinque gruppi, ognuno dei quali doveva elencare alcuni accorgimenti da prendere per non inquinare l'ambiente, con a capo un argomento principale. Il mio gruppo aveva come tema principale l'alimentazione. Dopo aver finito, ciascun gruppo ha letto l'elenco fatto. Successivamente abbiamo guardato un filmato che parlava dell'inquinamento del pianeta e come noi possiamo proteggerlo. L'abbiamo commentato un po', e poi siamo passati ad un altro filmato. Raccontava della Terra, che è definito "Pianeta Blu", perché è formata per la maggior parte di acqua di cui il 97,5% salata e il 5% potabile. Anche questo filmato spiegava l 'importanza dell'acqua, infatti si consiglia di mangiare la carne bianca ,perché per quella rossa ci vogliono centinaia di litri di acqua per produrne solo un kilogrammo. Il filmato consigliava inoltre una dieta mediterranea. Parlava, inoltre, del consumo domestico, infatti noi usiamo, o meglio sprechiamo,137 litri di acqua al giorno. In seguito abbiamo visto un ultimo filmato, dove era rappresentato un uomo che gettava tutti i rifiuti a terra, trattava male gli animali e inquinava l'ambiente. Il filmato finisce con l'uomo che viene sotterrato dai rifiuti stessi! Infine ci ha insegnato una piccola coreografia che poi abbiamo ballato. L'incontro a mio parere è stato molto interessante perché Emanuele ci ha insegnato tante cose importati in modo approfondito. Volevo ringraziare Padre Emanuele per essere stato così disponibile.
Michelle Arienti
Già dal suo primo ingresso in classe sembrava una persona simpatica e aperta. La prima cosa che ci ha chiesto di fare è stata di dire il proprio nome e la squadra a cui si tifasse. Di certo questa scelta un po’ insolita l’ha fatta per rompere il ghiaccio e metterci più a nostro agio in quella situazione a noi nuova. Subito dopo, ci ha comunicato delle regole che avremmo dovuto seguire nel corso della sua permanenza in classe.
Regola n. 1:
•    Ci si ascolta perché ognuno di noi è importante e le nostre parole sono importanti, siamo pronti ad ascoltarti
Regola n. 2:
•    Se si vuole intervenire, si alza la mano senza interrompere l’altro
Dopo questa introduzione ci ha parlato di quello che è il tema di quest’ anno: “Ecologia e ambiente, l’importanza di proteggere la natura.
Ha cominciato paragonando la Terra ad una mamma piena di figli, che saremmo noi essere umani e, chiedendo a ciascuno di noi, delle caratteristiche positive delle nostre rispettive mamme, alcune emerse sono stati: generosità, forte, indispensabile, capacità di rendere felice …
Subito dopo, ha paragonato le azioni irresponsabili e da incoscienti che compiamo noi uomini, alle lacrime di una madre.
Ci ha fatto riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni se continuiamo ad inquinare ed “imbruttire” il mondo avremmo effetti quali: scioglimento e fusione dei ghiacciai gravi e grandi modifiche della circolazione atmosferica, grave deterioramento della qualità del suolo, dovuto all’ aridità del suolo, a sua volta dovuto dalla scarsità delle precipitazioni,
e infine un rischio in diversi settori economici, quali: pesca, agricoltura e turismo.
Noi, nonostante l’evidente diffusione del fenomeno del surriscaldamento globale, siamo molto fortunati, perché, nel bene o nel male, mediamente piove cinque o sei giorni al mese.
In altre zone, come in Mozambico, stato dell’Africa Orientale, si ha un periodo di siccità di minimo otto mesi.
Il nostro obiettivo è quello di diventare dei cittadini G- locali, come da lui definiti, ossia abitanti del globo, che hanno rispetto dei “locali” (per locali si intendono i luoghi in generale).
Noi, nel nostro piccolo, e nella nostra abitualità, possiamo essere più ecologici, soprattutto in diversi ambiti come: alimentazione, trasporti, rifiuti, acquisti e casa (oggetti domestici).
Ed è qui che è entrato in campo il secondo gioco: Emanuele ha formato dei gruppi, più precisamente cinque, ad ogni gruppo è stato assegnato uno dei cinque temi sopra citati, e si dovevano scrivere dei consigli per essere più ecologici e sostenibili per la natura.
Il mio gruppo era composto da: Rebecca, Silvia, Alice e me. Avevamo come tema i RIFIUTI, e abbiamo scritto:
•    Possiamo distinguere i vari rifiuti facendo la raccolta differenziata
•    Avere rispetto della natura, gettando i rifiuti nel cestino o negli spazi appositi, NON per terra
•    Riciclare gli oggetti se possibile, ridando loro una seconda vita
•    Quando non ci serve più un oggetto, evitare di buttarlo, piuttosto dare in beneficienza
Esempi: vestiti, scarpe …
•    Quando si comprano degli oggetti, riutilizzare lo stesso contenitore, nel limite del possibile

Noi rappresentiamo l’ultima speranza per la Terra, e solo noi abbiamo la possibilità di migliorare, sennò è la FINE.
Verso la metà dell’incontro, padre Emanuele ci ha fatto vedere un servizio nel quale si discuteva della quantità di acqua che, giornalmente, ognuno di noi spreca per diversi motivi.
Ad esempio, giornalmente una famiglia utilizza centotrentasette litri di acqua per il consumo domestico, centosessantasette litri per prodotti industriali e, numero più scandaloso di tutti, tremilaquattrocentonovantasei litri di prodotti per il cibo.
Per curare questo inevitabile problema, potremmo fare delle scelte riguardo l’alimentazione che riducano l’utilizzo di acqua in prodotti per il cibo come, prediligere le carni bianche (come il pollo), a rosse (come mucca e manzo).
Da questi numeri impressionanti, sono inoltre esclusi: milletrecento chilogrammi utilizzati per i mangimi, settemiladuecento chilogrammi di fibre e, in tutto, vengono utilizzati trentamilioninovantuno litri.
Di questo incontro mi è piaciuta molto la simpatia e il modo di approcciare con noi che ha adottato padre Emanuele, la capacità di farci capire tramite giochi o esempi semplici e talvolta banali e la semplicità ma allo stesso tempo precisione con la quale ci ha spiegato i concetti fondamentali.
Vorrei concludere questa relazione con un aforisma di Thomas Fuller,:
“Non conosciamo mai il valore dell’acqua finché il pozzo non si prosciuga”.
 

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